“ha creduto nelle corde”
Variante alla celebre “ci ha creduto (fino in fondo)”, oggi va per la maggiore (3 diesis) la frase
“è/non è nelle mie corde”, che aggiunge un tocco fatalista al crederci; ci si immagina uno che va in soffitta a
rovistare in un baule da viaggio pieno di corde tutte aggrovigliate, neanche tanto convinto,
e trova, o non trova, quel qualcosa che cerca con un certo distacco, quasi gli avessero chiesto
“non è che per caso è tra le tua corde?”
(perchè il baule con le corde è famoso, lo sanno tutti che ce l’hai nel sottotetto).
Lui va a guardare per scrupolo e torna dicendo “no, non è nelle le mie corde”,
“no, riuscire a capire le divisioni non è nelle mie corde, o almeno non c’è più”.
Così ti sbrighi dall’impaccio, non è questione di sapere o capire, se una cosa
non è nel baule delle corde mica è colpa tua, qualcuno l’avrà spostata.
Bisognerebbe anche spendere un pensiero sul perchè si possa supporre che tutto vada a finire nelle corde e non da qualche altra parte, ma questo non è nelle nostre corde, abbiamo guardato.