Limbranauta. La frontiera della lirica : i gli “il volo”.
La nuova frontiera della lirica è la balera, quella in pompamagna e giarrettiere, quella che si vende al trancio. I tre in tre non ne fanno uno, è l’era del tenore matrioska. I tre tenoricchi (in realtà chierichetti pop con velleità tenorili )sono componibili, li trovi all’Ikea e te li monti a casa. Manca sempre qualche vite, oltre a tutto.
Come ha annotato l’acclamato critico Copy “Beh, si può sempre dire che se si montano sulle spalle uno con l’altro e poi li copri con un lenzuolo diventano alti come brunetta…Poi li affitti come microfantasma. Sembra che vadano a ruba.”
E ha ragione dato che tutti vanno in sollucchero ad ogni festival delle adenoidi, il delirio é assicurato, anche se hanno mezza corda vocale in tre e se gli togli il microfono non li capti neanche coi sonar. Neanche col padellone di Aracibo.
Si lottizzano un’aria in tre, sti despozzenti, roba da lacrime alle orecchie, roba da far sanguinare la Madonnina con l’acqua di Lurd sul comodino. Uno è andato a scuola da topo Gigio, gli altri 2 hanno preso lezioni dal primo. Per registrarli in sala devono usare lo stetoscopio, quello fatto a cornucopia del capitano Nemo.
Ci provassero loro a cantare chessò, la Tramvata o il Gianni Schitti da soli, ci provassero sti inaccettaboli despozzenti fratto 3.