LIMBRANAUTA

Il Funerale della Letteratura!

Mese: ottobre, 2014

Brueghel, la caduta di Icaro

Il disastro, l’irreparabile, è sempre marginale. E’ lontano, piccolo. La fine, la chiusura, è sempre minima, irrisoria. E’ il contrario dell’utile, grottescamente inservibile. Il disastro, l’irreparabile, è il niente. Il fuoco della vicenda è sempre da un’altra parte. Il disastro è sempre fuori scena, secondario. L’enorme peso del mondo è sempre spostato dall’altra parte della bilancia e la disastrosa solitudine del disastro è illuminata in pieno dalla luce più forte. La caduta e tutta la storia che la precede, tutta la disobbedienza di Icaro e l’amore di suo padre, tutte le raccomandazioni, finiscono per diventare microscopiche. La storia del disastro è ininfluente è il disastro è tale proprio perché totalmente inutile.

E. Gombrich, Ombre, Einaudi 1999

perché non invitiamo anche lei

perché non invitiamo anche lei
con tutte le sue trombosi
e le sue vene varicose
intratterrà gli ospiti
quel trattato di patologia medica
ambulante così la festa si anima
se ha un attacco fobico o vomita
l’anima lei poi è anche contenta
sai che ha la mania di protagonismo
è capace di bere anche il sapone
della lavatrice pur di farsi compatire
mentre fa un sacco di bolle
intanto che si lamenta

la porta

sono sempre io la pazza, la sporca,
venite a tirarmi le uova sulla porta,
a chiamarmi fino a tardi
con i nomi peggiori
puttana, schifosa,
ma non lasciatemi sola.
tornate a gridare di notte,
a riempirmi il prato di bottiglie rotte.
siete cresciuti ragazzi cattivi
ma sono sola di notte e di giorno
sono morta tornate vi prego
a pisciarmi sulla porta.

al bar

Arrivato alla cima cominci a vedere
il deserto interiore
i suoi sassi e le dune
è solo un istante, i turisti tedeschi
cominciano a ripetere “baccalà, baccalà”
e il deserto sparisce, le dune pure.
Le giornate saranno sempre dure, dure.

La cameriera ti chiede se hai gradito
il tè al latte, se vuoi qualcos’altro.
Tu rispondi no, grazie,
ma quel qualcos’altro
ti rimane attaccato
come una mignatta, una stella di latta.

New British Artists

1. Dormy Chiapman. Famoso per aver mitragliato un budino alla Biennale di Venezia. Soddisfatto anche Guru Pongo, uno spettatore che si è preso un proiettie di rimbalzo sul cranio.
2. Carlo Steecchy. La sua istallazione gerontologica ha fatto scalpore. Attutalmente si dedica alla preziozizzazione dei fruttivendoli coprendoli di foglia d’oro.
3. Raudy Petard. Si fa fotografare mentre fa un pisoletto dentro a un freezer. Quando esce sembra Nicholson nell’ultima scena di “Shining”.
4. Tracey Emin. Il suo capolavoro è il diretto Torino-Milano fatto di torrone. Affittato un capostazione che deve mangiarlo tutto.

una volta

una volta che hai ingoiato l’amo
non ti molla più
la vita felice la gente che ride
non riesci a scappare
una volta che hai abboccato
è tutto finito il sole l’acqua trasparente
niente di niente riesce a salvarti
li devi salutare mentre ti tirano
a riva mentre abbandoni il mare

Kafka #2

Si è calato dal piccolo buco con l’aiuto di una corda sottile, scendendo senza fretta, metro dopo metro, finché la luce del buco di entrata non è scomparsa del tutto. E’ rimasto appeso nel buio, dondolando appena, tenendosi con una mano al cavo, girando su se stesso piano, probabilmente. Poi ha cominciato a tastare attorno con il braccio libero, alla cieca. Ha toccato cose ruvide, cose umide. Ha sfiorato pellicce mai viste di animali che gracchiavano, ronzavano. Eccoli, i racconti di Kafka. Uno dopo l’altro finiscono l’orizzonte dell’indescrivibile, sempre a un soffio dall’umorismo atroce: quando il dottore gli dice che la visita è finita e che se ne sta andando Kafka risponde, un secondo prima di morire: resti pure, dottore, tra poco me ne vado io.

Conquista di Marte low cost

“Mars One (le famose barrette di cioccolata sponsorizzano la missione), ecco il nome della navetta fatta interamente di barattoli di pelati che affronterà la sfida. I due uomini e le due donne all’inizio del viaggio verranno addormentati con una martellata, per evitargli la noia. A bordo anche “Machete”, cane di pelouche che quando gli schiacci un occhio fa “bau”. I partecipanti hanno fatto il test per il Q.I. con risultati strabilianti: gli orangutan sono più svegli di loro! Infatti uno ha macchiato il foglietto dei test con una pizza unta. Una volta sul pianeta rosso i quattro tireranno fuori l’armamentario per costruire un camioncino che vende i panini con i wurstel. Poi scaveranno un buco e sistemeranno le videocamere finte.”

Nessuntitolo

giriamo l’angolo per caso
ci aspettano in agguato
le onde e il sole sul canale
la bellezza ci prende a schiaffi
e ci seppellisce in una bara bianca

Tripadvisor Il ristorante peggiore del mondo. (In classifica n. 34 alla 67esima)

“I camerieri sono topi annegati in un tubo. Il lerciume è d’oblige, con i tavolini che scivolano nella melma. Zuppa servita con la pompa dei pozzi neri, proprietario morto e mezzo marcito, steso dietro al banco. In cucina un sedicente cuoco tuttofare, che in realtà è una pantegana. La pizza freesbee viene lanciata e vola fuori dalla finestra, uno dei camerieri litiga con un cliente e lo prende a coltellate. Ai muri mozzarelle fossili, muffa a cavolfiore. E’ situato nei cessi pubblici dismessi, vicino alla fabbrica di diossina. E’ il top, per chi è stanco di vivere.”