LIMBRANAUTA

Il Funerale della Letteratura!

Mese: ottobre, 2017

Limbranauta eventi eponchiali.

Questo è eponchiale! una curva a eppe verso un autognimia scindacazzozata, un chiappo segnale che la pipollazionen he Tuti stufe che tioppoi ci ho il pel dela danimorkia e staltri despozzenti che sgulazza e vacche e magna a stufo che tioppoi la Susanal Capusso e i sindacati che tioppoi 2370bis libero statto, Cazzago independente Roma babbiona! Scala A libera! interno q fascio! più gres porcellanato per tutti, basta coi euri toniamo ala bira subeto fino che ce lhano in cuorum! Giudecca Repubblica off shore!! Casa mia paradiso fiscale Dionato!!

Mea libera tutti ziobel !! Più competense a me, opitergino lingua nasionae, io largo! Sanità e Cynar a km zero sacramento di un dio, pa tutti Ziobel. Veneto e Saturno macro regione, Orione ladrone!!

Limbranauta. Il casco per le idee.

Il ..no, la..neanche , i-gli ministro, ecco si, gli menestruo distruzione pelvica (ancora lei si, repetita Juve, repetitamorti, repetitasb. ..per i latinisti ), quella con la terza asilo comprata coi punti della Coop, è inesauribile, ne sa una più dei camionisti.
È tutti che si domanda come è che fa, ma noi lo abiamo scoperto, è tutto merito di un casco avveniristico e sperimentale, da non confondere con il piatto di lumache alla pizzaiola che gà sulla testa , quella è roba sua.
Il casco è un acceleratore di protonni che lei usa per la messa in piega delle idee: dopo 20 Min ha le tempie alla coque e sviene.


Quando si riprende parla fluentemente lettone e dice cose intelligenti, come “la parola Farra designa in antico longobardo un accampamento militare” e anche “il genio nazista ha inventato il motore a reazione”. Non si è ancora riusciti a sintonizzare il casco in modo che le cose intelligenti siano anche pertinenti. Perciò decreta quanto segue: “Alternanza scuola lavoro: un mese studi matematica un mese lavori al porto come scaricatore, questa è preparassione agli sfide della vita!”. Risultato: ti torni che non ti ricordi più un casso ma sai bestemmiare in serbo croato. Oppure vai a scuola di Call Center e impari a rompere le balle a mio zio che dorme, col numero rigorosamente iscritto al registro delle pubiche opposizioni.
Ai giornalisti che chiedono cosa c’entri lavorare in pizzeria con il greco antico risponde “c’entra eccome, quando consegni le pizze dopo la laurea devi riconoscere la diavola dalla 4 stagioni”.
Ultimo suggerimento del casco alla menistra:
1) uso obbligatorio dello smartfogne in classe.
Lo studente Scion Uilliam ha portato una tesina dal titolo “You Porn e le orge tra mammiferi”.
Mio figlio Kevin ha 8 in Candy Crush.
2) Il liceo breve: vai al liceo, suoni il campanello e scappi via.
“Tanto i ani di studio sono inversamente proporsionali ala carriera” – dice il ministro folgorata dal casco – “basta che mi guardi me!”

Limbranauta. Le grandi proteste.

Da Ghianda a Pannella i professionisti del digiuno politico si rebaltano nella tomba, è nato lo sciopero della fame a staffetta.
Questa volta la realtà supera la fantasia in curva, perciò non entreremo nel merito della questione causa della vibrata protesta (Jus Soldi) ma solo del metodo.
Comincia il ministro Delirio che fa colazione rinunciando al bombolone alla trippa, ‘è stata dura – ha detto – ho dovuto ripiegare su quello Light alla sugna e pinoli, sono vivo per miracolo.’
La menestra delistrusione pubica mangia 7 fagiani pieni di fagiani ripieni di fagiani poi sviene e salta il pranzo. Rinviene dopo 3 minuti, si rimette a posto il casco da carrista inglese della seconda guerra dichiarando ‘ho un certo languorino , tocca a me?’
La Boschi giura che rinuncerà all’apericena , privandosi dell’oliva nello spritz. ‘È dura ma la coerenza innanzitutto’.
La Sboldrini non capisce ma si offende e si pesta la mano col martello da giudice, ‘è un sopruso – dichiara – condividiamo il 75%del DNA coi bagigi (lei probabile!), quindi mangiare la piadina con lo speck è omicidio per cannibalismo’. La portano via col carrello portavivande.
Marteo Rinzi è l’unico a non aver portato con dignità la croce dell’astinenza e in preda a delirio da calo di zucche ha rubato la girella a Brunetta che stava facendo merendina con gli altri bimbi.

Limbranauta. Le ricerche #1

Di recente una ricerca vitnaminkia ha constatato che se ti sviti il bonigolo ti casca il culo.
Un’altra ricerca sui sassettì dei gatti invece afferma che il quantitativo necessario esatto è stabilito dalla formula: “stronzetti x sassettì x 3,14”, che dà l’ipotenusa della merda. La qualità invece è data dalla grana: grossa per i pralinati (tipo magnum), fine per la Wiener shitzel.
Gran parte delle ricerche affermano che l’uomo discende dalla scimmia.
Le altre invece si domandano come abbia fatto è perché ci sia salito.
La ricerca sul luppolo grida al luppolo al luppolo, chi beve banni campa cent’irra: compra anche tu una piantina di luppolo per supportare la ricerca della Dreher.
A gonfie vele le sperimentazioni sulla A.I. (Antelligenza Irtificiale), ecco cosa ha detto il robot avanzato dalla istruzione delle Panda: “Ciao sono al novepila ¥_mio prgramatroie mi insignati prlaro..plare parke aro muto/@ziobel.com .-desko che pui select options 55CR850 se vui pizza coi microchipster akm tendenti infinito”
Ma la ricerca per autonomasia è quella dello spazio, che soprattutto oggi è condotta dalle donne: dove mettere il Folletto? Dove mettere tutti i cappotti del cambio di stagione? E il suocero, non possiamo trovarli un posto nell’ospazio?

Limbranauta. Il grande bordello, R.I.P.

Il formagg è sempre quello, fai merenda col grande bordello, in
pratica rinchiudi una manica di sbigottiti ex quasi famosi in uno spazio comune e li osservi impazzire. Le teorie del complotto dicono che è uno studio sociologico sulla convivenza coatta per quando colonizzeremo saturno.
I risvolti orwelliani sono impliciti e ci dicono che il vecchio George ci aveva visto lungo, oppure che non aveva capito un casso, a scelta.
Il programma è condotto dall’ineffabile Ilari Tasi e da uno vestito di parquet che la roba più sobria che ha è il minicagnolino pochette che gli esce dal taschino e che parla al posto suo.
Ma veniamo al dunque, cosa si vede? Vediamo Marina Trippa di Moana in crisi che si fuma il pongo dei piedi, poi c’è Loredana Perché che si tosa il monociglio col napalm,
Alvaro Pitali (il più famoso di tutti) che si toglie i garusoli (murici) dal naso in nome dei vecchi tempi, c’è perfino la Raccapricciarelli vestita da incidente che stura i lavandini col vibrato tellurico. Lo scopo è eliminarsi a vicenza come in Ailander, ne rimarrà soltanto uno, di solito il più fritto. Ma con l’aiuto del pubblico da casa!, per cui il mezzo più usato è il piagnucolio a comando, infatti il 78 %del tempo piangono a staffetta, a turno, a rotazione, di solito con le visite dei parenti, anche se mai visti o intentati in causa. Una volta il famoso campione di subbuteo a delfino si è sbagliato e ha pianto come un matto quando ha visto il parente di un altro.
Raggiunta la massa critica di 6 neuroni x km quadrato si innescano liti furibonde in linguaggi sconosciuti, dicono che Valeria Martini dry in preda a raptus maniaco possessivo abbia tentato di darsi fuoco cospargendosi di aperol urlando in italiano (lingua a lei ignota): “Poffarre questo tramestio mi esacerba!”.
Il resto è roba da obitorio, senza nulla togliere agli obitori.

Sono cemento

Sono una pianta,
Sono un cactus senza braccia,
Sono un’erbaccia.
Sono un vaso
Un vaso rotto, crepato dal vento
Sono cemento.
Portami con te
Perché sono craquelet,
Non mi opporrò
Dove mi metti, sto.
Dove sarai, staró.
Mettimi fuori tra gli ultimi fiori
Coi rami secchi dei tuoi malumori
Fuori in giardino tra gli aghi di pino
Lì sarò finché potrò
Della tramoggia berrò la pioggia
Fino al sonno d’autunno.

(D)

Il corpo è zona di guerra

Il corpo è zona di guerra

Le gambe ruote, le braccia immote,

le dita laboriose e prensili ormai pensili.

Ho rischiato la vita per un cappello,

per un fratello,

per cose assurde che non ricordo

Viravo spesso a balordo.

Scrutavo il destino nel fondo dei bicchieri, fino a ieri,

E non sapevo che la vita è un campo minato

disegnato da un dio sbagliato

(D)