Leggere “L’origine delle specie” di Charles Darwin” fa davvero riflettere, come recita la sopracoperta del libro. Una cosa tremenda che si trova scritta è che le specie che hanno una capacità riproduttiva eccessiva rispetto alle risorse ambientali saranno inevitabilmente ridimensionate dalla macchina naturale. Aggiungete le considerazioni sulla lotta per la sopravvivenza, asciutte condanne a morte per il meno adattabile. Seguono alcune considerazioni quasi inevitabili per lo scrivente, che spera però di non aver capito bene:
il mondo in cui viviamo, in quanto a equilibri nell’immensa varietà degli eventi, è probabilmente il migliore dei mondi possibili come aveva sospettato il vecchio Leibniz. Del tutto fuori luogo quindi ogni giudizio sull’ accettabilità dal punto di vista morale dell’oggi in ogni sua sfaccettatura.
La cosa difficile è ammettere che anche la guerra fa la sua parte. Che la fame, la carenza d’acqua, le pandemie sono tutte funzioni insopprimibili nel funzionamento della “cieca ruota dell’oriuolo”, per citare il nostro Ugo.
La cosa triste è vedere Re Travicello illudersi di guidare la nostra foglia sul travolgente corso del torrente.