LIMBRANAUTA

Il Funerale della Letteratura!

Mese: dicembre, 2018

Brainstorming all’ora di fisica

– Ragazzi oggi parleremo dello spazio-tempo. Chi di voi conosce il paradosso dei gemelli?
– Maestra, è quello che uno va a bere i spritz nello spazio mentre l’altro sta a casa coi cartoni del Prix?
– Ma no! È che quello nello spazio beve uno sprizzone quantico al giorno e dopo un anno torna e trova il gemello ottantenne che dorme in mezzo ai cartoni del rosso!
-Sì! Lui beve Sangiovese nell’orbita di Giove e suo fratello gemello che non beve ha… ha il fegato spappolato e tutte le mattine si sveglia con mal di testa!
– Ma allora non è un paradosso…Il gemello sul razzo beve come un matto e quando torna sulla terra è più vecchio di tutti, è ovvio. Il vero paradosso è che sul razzo non c’è un cacchio da bere… Assurdo!
– Vero? Pensano sempre a mangiare ma a bere niente?! Neanche un minibar per tenere in fresco il boccione di Higgs….
– Maestra, si ricorda che nel museo spaziale abbiamo visto i cessi a gravità zero col condotto eVacuum ?!
– Si si c’era l’aspirastronzi! Ti spaghettificava il buco nero!
– È vero, e dopo li sputa nello spazio. Così si crea la fascia dei stronzeroidi. Gli sciami di merdeoriti.
– Sì, la nube di Marubolano!
– Ecco come si diffonde la vita nello spazio.
– E i buchi neri sono cessi cosmici. Avevano cominciato che erano bianchi infatti.
– Ma adesso riciclano tutto, nella ISS si fanno signori frappè di burda.
– Ma se mangiano pillole cagano come capre… Faranno terracattù!
– Terracagù vorrai dire.

Asintoto

Grattato il senso dell’universo
restiamo pigmenti di un quadro cosmico
coincidenze plasmate
da sopravvalutata intelligenza
dal delta del quando
alle foci del dove
cerchiamo risposte a inutili domande
brancolando nel dubbio
stritolati dal primo chi
alla deriva dell’eterno perché
avvicinandoci infinitamente
come metà di altre metà
al sempre più in là
toccheremo prima le stelle

(D)

Adesso che non posso

Adesso che non posso
il divano è un lusso,
il fastidio amico dei rumori
racconto di ciò che è fuori,
adesso che non posso
capisco il sasso
e invidio la pioggia
che suona la terra.
Adesso che non posso
vivo riflesso,
nei sogni dove tutto
mi è ancora concesso
adesso che non posso,
finalmente c’è ordine
mentre scorgo la vita
tra le ali di una rondine.

(D)

Missione bontà

Sotto vuoto
Nello spazio siderale
Del supermercato addobbato
Passeggiata orbitale
Sotto l’azione gravitazionale
Dello stinco di maiale
Tra lo sciame meteorico
Del panettone artigianale
E la materia oscura
Dei succedanei del caviale
Houston abbiamo un problema
Sono finiti i pandori alla crema
Va a puttane la missione
Senza quelli al mascarpone
E anche se i più arditi
Vanno avanti a canditi
Qua non c’è da scherzare
Bisogna bere e brindare
A gravità zenzero esponenziale
Per poi baruffare
Tra lo zucchero a velo
E i ceffoni di Natale.

(D+G)

Ode al neutrino

oh neutrino,
ragiono a capofitto sul tuo destino
col tuo amico elettrone
sei solo un’opinione
un po’ mi sento gabbato
e sì che sono sensiato
penso che la realtà
è solo probabilità
e quella non mente,
quando mi dice
“non capissi niente”

(D)

Parole dipinte

intingi,
dalla tavolozza del mondo
attingi,
pittore di parole.
tra indifferenza e avanzi
accartocciato all’angolo
solo uomo tra comparse
colma i silenzi tra la gente
cuci gli spazi con parole e gesti.
tu puoi dire tutto
perché non esisti,
come gli angeli sporchi
puoi dire tutto,
la mano tesa verso un sorso di speranza
puoi dire tutto,
finché qualcuno per trenta denari
chiuderà la tua bocca

a Aldo, libero barbone
(D)

habanera

non mi avrai, nera habanera
porto di miracoli e lentezza,
regina in quattro quarti
che deridi cromatica
la mia inadeguatezza
mentre arrampico i tuoi accordi
non mi avrai, non adesso
che ho trovato me stesso
rivela agli altri di te
le deluse speranze andaluse
io t’aspetto seduto
col bicchiere vuoto
fino all’ultimo istante

(D)

LimbraWiki – glossarietto matematico

Alcoritmo: complesso sistema di calcolo atto a stabilire l’esatto numero di spritz al cynar in un corpo solito.

Slogaritmo: esponente della potenza di una pacca che elevata per un certo numero di rotoloni dà i giorni di malattia da chiedere al lavoro.

Espressione algebriaca: formula matematica che prevede l`uso di faccette e corrucciamenti simbolici significanti uno stato di enigmatica profondità meditativa extra brut.

Finzione: atteggiamento variabile entro un campo limitato di possibilità per le quali si ha un risultato non privo di utilità. Con lo studio di finzione si valutano in anticipo i risultati per ciascuna delle opzioni ammissibili.

Scemistica: approccio logico alla formulazione di regole per la manipolazione di gruppi omogenei di imbecilli.

Calcolo differenziale: branca superiore della matematica che si utilizza per il bilanciamento delle autovetture.

Integrali: sistema di notazione e relativo complesso di Pieraccioni che concerne il calcolo non lineare di elementi bio non derivati e mantenuti nella loro originaria conformazione funzionale.

Successone di figonacci: evento mondano cui partecipano individui bellissimi e molto ben vestiti che se si sposano danno origine ad un altro elemento appartenente alla stessa risma in sequenza 1-1-2-3-5-8 ecc.

Aperolitico: era preistorica definita dell’apparizione dello spritz sulla terra, e dei primi organismi a base aperol (Ap2o, formula corretta, e non A2o che è quella dell’Averna), da cui presero forma successivamente i primi Vinosauri, come lo Sbregosauro Barcollo e il feroce Birrex (biranosaurus rex). Ma questo è un altro capitolo.

(D+G)

è vero?

nessuno è vero
non è vero?
è vero, è vero,
non è vero nessuno
tutto e niente
sono scherzi della mente
ognuno crede ciò che vede
nel grande inganno della fede
ognuno vede ciò che vuole
col cervello nelle suole
allora credi in te stesso
e nell’io riflesso
di uno specchio convesso
io farò come i ciechi
crederò in ciò che sento
al dolore e all’affetto
di ogni momento
a queste mie vecchie ciabatte
compagne di viaggio
e alla verità nascosta
dietro un pomeriggio

(D)

Pioggia

una pioggia di vetro
un fragore assurdo
cascano lampadari di stravento
e gocce di Boemia
da nuvole di Murano
piovon forme eleganti
nei pensieri silenti
piove sempre a dirotto
dal tetto bucato
del mio cranio rotto
e nel cervello
mentre sogno distratto
ma senza ombrello.

(D)