LIMBRANAUTA

Il Funerale della Letteratura!

Categoria: Limbranauta è stato qui

Secondo manifesto

L’imbranauta deve sempre indossare un giubbotto di salvataggio, una pistola di gomma, un paio di occhiali per vedere le donne nude. Deve altresì parlare silbo, camilbo. L’ilbo sarebbe meglio di sì ma non è strettamente necessario. Ecco alcune semplici regole da rispettare:

1. Sparare sempre più avanti perché il bersaglio è in movimento. In mancanza di bersaglio, spararsi sui piedi.

2. Trovare una scusa qualsiasi prima che succeda qualsiasi cosa.

3. Perdonarsi ogni offesa, porgersi l’altra guancia in continuazione.

4. Abbaiare quanto ti parlano, guaiolare. Ululare, ma solo quando è necessario.

5. Dopotutto, homo homini lupus. Mai farsi trovare senza museruola, soprattutto nelle serate di gala.

6. Soprattutto, niente frasi sensate. Hai visto com’è invecchiato Puccio, si è comperato una villa in rovina, ha le scarpe di coccodrillo perché si sta estinguendo: queste frasi sono di rigore, come l’abito scuro.

7. Volete scrivere? Dimenticate tutto ciò. Usate droghe meno costose.

8. Mai scoraggiarsi. L’astronave degli imbranauti arriverà a destinazione fra migliaia di anni. Nel frattempo si possono sempre mangiare pistacchi e tagliarsi le unghie dei piedi.

9. E’ un peccato non poter vedere tutto il tempo sprecato dagli imbranauti. Come quegli arcobaleni in capo al mondo, che li vedono soltanto le foche e i pinguini.

15/09/2004

Belle parole

ho finito le parole
le ultime le ho perse per terra
erano le più belle
erano per te
ho pianto di tutto
poi ho capito
che tanto non servono

(D)

Limbranauta megacargo ship

Ecco, era ora!: finalmente ultimata la giganavona che non passa da nessuna parte, anche lo stretto di Gibilterra è troppo stretto di Gibilterra, quindi la destinazione è già dentro così non occorre neanche che smonti.
La prima della serie è quella che non va a Venezia perché Venezia l’hanno messa sul ponte Q col Lido e Brugnaro inclusi.
Dicono che ci sia tutto, da piazza S. Marco coi piccioni con l’ebola e la torre dell’orologio cinese alla Fenice coi sindacati a cottimo e gli orchestrani da parete, dicono che per maggior realismo abbiano affittato veri veneziani cingalesi che fanno finta di andare a lavorare bofonchiando animosamente per la calca.
Non è invece chiara la funzione di Brugnato che vuole essere sindaco del ponte Q ma alcuni lo vedono bene anche come bagnino narcolettico che prende sonno correndo, nell’esercizio delle sue funzioni e giù tutti che ride.
È in discussione l’inclusione di grandi navi nella grandissima nave stracariche di ciabattisti bermudanti per lo studio del turismo frattale /matrioska, NO grandi navi nelle grandissime navi permettendo.
(D)

Milano moda, l’abito fa il mona

A Milano c’è la sfilata di pippi uomo: quest’anno al centro il tema del bagari, focalizzato attraverso l’utilizzo di budandoni a sbrindoli.
L’uomo è graficizzato e chi la fa da padrino è l’optical, con la giacca che fa casino in testa e la braga alla zuava stroboscopica, l’io al centro centralizzato e messo prepotentemente in primo piano dai vorticosi e destrutturanti contrasti delle fantasie neo-suprematiste.
Lui è imbronciato e capolineo, menefreghita e qualunquato, bello e impassibile. Tutto quello che non c’è dentro è stampato per fuori, sul doppiopetto brisée a dodecaedri iperbolici.
Il stilita giappo Fumito Gangia presenta le sue giacche con l’uomo già dentro e quelle dove le maniche sono altre giacche con le maniche che sono altre giacche.
Dolce & Gubana affermano che il trend sarà il cristallo liquido nella collezione disturbing con il completo pixellato stile disturbo del segnale satellitare, per capire cosa indossare risintonizzare il guardaroba col digitale terrestre.
Per gli accessori vogliamo stigmatizzare il rilancio degli occhiali di LancioStory che vedi le donne nude anni 70, le nonne nude insomma. con le ascelle di moquette e la marmotta ìnguinale, ma siccome che adesso le modelle sono già mezze nude gli occhiali te le fanno vedere in paltó di cammello.
(DeG)

Limbraopera: Il Fiato Maggico

Gioco a premi di Wolfgang Bang Amalpeo Mozart! (si pronuncia Moser).
Personaggi:
– Panino,campione mondiale di junk food, tenore
– Panina, ha l’influencer
– Papaguano, uomo coso, barilottono
– Papaguana, premio sorpresa 3×2 al Prix
– Regina della notte, trans siberiano isterico, sopragno
– Sarastro, sarai tu, basso sprofondo.
Atto 1: panino mangia panini, panini luridi, allo stomaco di gnù e cipolla , al cane bagnato, allo scnautzer gigante coll’aglio, ai coproliti di sbregosauro, roba potente, ha l’alito radioattivo, una volta ha sciolto il parabrezza e si è fatto un kebab coi moscerini.
Entra Zoroastro… No… Erostrato…lanciastratos… Insomma quello cattivo. O quello buono? Vallo a capire. Uno che urla fisso comunque. Non era neanche il suo momento, esce porchizzando, tanto non se ne accorge nessuno e lui tra l’altro beve molto da fare.
Intanto Panino si dispera perché non riesce mai a cacciarsi in pignatta (copulare) allora temendo sia per l’alito tellurico ne controlla il grado scala Mercalli facendo conchetta con la mano davanti alla faccia e sviene, cadendo indietro-schiena e pestando per fortuna solo la testa.
Al risveglio chiede subito ”ho vinto qualcosa?” all’infremiera, la quale mossa a pietà gli mostra il blog di panina che polemizza sui krapfen alla nitrosugna e lui subito mette 8000 like e si innamora.
Entra Alabastro, no…Disastro… no… beh vabbè tanto non tocca gnancora a lui.
La Regina della Notte (Tamarra Sgrjdulina) madre di Panina, entra abbaiando in groppa ad un attrezzista (per i tagli al fus) e implora Panino di riportarle la figlia finita in comunità. Panino sbadiglia e uccide l’attrezzista che muore gridando ”NON È COntrattualeee!!”.
I sindacati chiudono il sipario, il pubblico applaude i sindacati.
Fine primo atto.
A questo punto il pubblico preoccupato pensa”Eehheee… Ancora longa la regata!”.
Ma la seconda parte è veloce e scorrevole: sciopero di tutte le categorie. Il pubblico sciopera perché non c’è il wii fii, gli ochestrani vogliono l’indennità orchite, Zoroastro perché non tocca mai a lui. Per completezza di informazione informiamo che Panino alla fine apre un chiosco per palati anodizzati con Panina nella comunità hipster di Alabastro,e che Papaguano vince la sua Papaguagna coi punti del Billa.
La trama d’altronde è pregna di significati esoterico-massonici che però non abbiamo capito.
Il direttore salmistrato Toyo YoYo (quello che dirige col pesta carne ), ha dichiarato: non mi è venuto mai un carpaccio così fino. Peccato che erano le mie palle.
(D)

O tempura o mores

La scomparsa di Venezia fu dovuta a cause essenzialmente endogene. Nel corso dei decenni la città aveva perso via via il suo senso di polis, il suo essere comunità produttiva aveva ceduto ai facili guadagni provenienti dal commercio del proprio corpo di pietre e acqua salsa. La speculazione sul costruito portava alla cessione di ogni bene immobile, e come in un turbine la popolazione di trovò spodestata del suo territorio per sua stessa colpa. I sopravvissuti millantavano il proprio lignaggio ma erano di fatto servi alla mercé dei conquistatori, dei Lanzichenecchi riversati a milioni con ogni mezzo di trasporto, voluti e odiati al contempo, che in breve tempo resero la città quel cumulo di macerie che oggi stiamo visitando viaggiando comodamente sul Bruco-Mela del parco giochi.
Prossima tappa dello studio socio-storico sarà Amsterdam, dove uguali cause esogene stanno producendo identici effetti disfunzionali, con la sola differenza che almeno là i milioni di despozzenti telecomandati dai cellulari sanno dove sono e perché, almeno i primi 28 min. che precedono l’inevitabile putantour derattizzati dalle psillocibe .
Delenda Carthago, Belinda Carlisle.
Con tutti i Filistei.
(D&G)

Ecco perché

Ti aspetto da cinquemila  anni
Ti ricordi il vento sulla ziggurat?
Beh , non è cambiato niente,
Siamo sempre uguali
Con dio e tutto il resto
abbiamo ancora paura del buio.
(D)

Un’altra cosa

Non parlo perché non ne ho voglia
E perché tutti capiscono
Un’altra cosa
Leggendo dietro e di sguincio alle parole direi
Forti dei loro pregiudizi
Ma come biasimarli
Nessuno te la racconta giusta
Non ti puoi fidare
E le parole non sono la realtà
Neanche la realtà è la realtà
Dopotutto
Come l’eco della caverna che muore
Abbandonando ogni senso
Lasciarsi attraversare trattenendo il necessario per sopravvivere
Aspettando che la poesia ti cada sulla testa.

Ohne titel

Non ho tempo
Di piangere , di guardarmi addosso
Non ho tempo
Di avere ragione , di tessere la nebbia , fallo tu ,
Io non ho più tempo ,
Pensare è un lusso che non mi posso permettere.

(D)

Nuove frontiere della fisica.

Le recenti ricerche effettuate al Cern hanno potuto isolare due nuove singolarità: sono anomalie di campo che compaiono bombardando a velocità della luce un Puteone con un Bueone. Per alcuni millisecondi si verifica l’esistenza del Beone di Hic e del Gomitone, che subito si divide in spruzzi nella camera a nebbione.
I test con il Circotogni hanno dimostrato che il Gomitone diventa un Beone con l’emissione di un birrino e di una Alfa senza fltro.
Comunque le nuove particelle sono talmente tante che dai nomi si è passati ai cognomi: solo la famiglia degli adroni Boscolo si compone di talmente tante varietà che ai cognomi si sono aggiunti i soprannomi. Le particelle Boscolo Bielo si distinguono per la capacità di trasportare energia e detriti.
Contemporaneamente , il progetto ”Hic sunt beones” della navicella spaziale Voyeur vuole testare gli effetti del Cynar in assenza di gravità. E anche gli effetti della gravità in assenza di Cynar.
Gli astroauti carichi di spritz a materia oscura si pestano la testa coi vassoi delle provette per vedere chi resta per ultimo, ma i risultati sono incerti perché, al rientro in atmosfera, l’ultimo ha tenuto la testa fuori dal finestrino. Confermato però il principio di indeterminazione di Heineken: o bevi o sai dove ti trovi.
(D+G)