LIMBRANAUTA

Il Funerale della Letteratura!

Mese: gennaio, 2019

Limbranius

Ultime novità in fatto di viaggi sono la crociera intorno al mondo in cinque minuti e quella per complottisti terrapiattisti terracavisti nazivegani. Nella prima, per sveltire le operazioni di sbarco nelle seimilacinquanta città da visitare, i passeggeri verranno lanciati fuoribordo o catapultati direttamente nei gift shop a tre miglia dal porto. In alternativa verranno proiettate delle diapositive delle città sul ponte Q.
Non garantito il ritorno a bordo, la nave ripartirà dopo dieci minuti dal lancio, ai ritardatari verranno lasciati dei cavi sul molo cui attaccarsi per venire tirati a bordo come i tonni o lasciarsi trainare fino a prox destinazione.
Nella seconda i gruppi verranno tenuti separati perché non si accòppino generando il pericolosissimo homus nazicavistus terrapiattano o non si accoppino a martellate nel tentativo di aprirsi la mente a vicenda verso nuovi orizzonti di consapevolezza.
Ai vegani ortodossi sarà garantito il secondo sdraio gratuito per la lattuga e corsi di zumba ortofruttioccola per meleanziane alla parmigianal. Durante l’orazione mattutina al Sacro Seitan il ponte nord sarà interdetto agli infedeli , compresi vegetariani tiepidi mangiatori di latticini e uova.
I terracavisti saranno omaggiati di un telefono dimensionale a gravitoni per contattare i loro parenti intraterrestri, per una buona ricezione si consiglia la cambusa L, c’è più campo di grano.
Ai terrapiattisti verrà invece offerto il pacchetto “New Brain”, comprensivo di un cervello di topocanguro semivuoto da usare al posto del proprio meno prestazionale e di un manuale su come stivarvi all’interno il più alto numero di cazzate possibili e diventare così ministro della repubica.

(D)

è tardi

sai che ore sono?
non vedi che è tardi?
affrettarsi adesso è inutile
come rincorrere i rimorsi
regaliamoci due mani di bianco
scriviamoci sui muri
quando tutto dorme
ricominciamo da quel ti amo
inciso nel nulla
di una strada qualsiasi
prima di fare tardi per sempre
aspettandoci il giorno dopo
sul binario morto
di un treno sbagliato

(D)

tracce

tracce sparse
tracce di sangue
scie di una commedia
di una vita che langue
orme su orme
come ombre su ombre
dettagli invisibili
di glabre tenebre
siamo impronte consunte
di piedi di carta
confessione dei passi
di esistenze presunte
ci voltiamo nel viaggio
per poterci capire
e vederci daccapo
prima di morire
perché altro non siamo
che ciò che lasciamo.

(D)

Riflessi

cosa siamo adesso
di fronte a noi stessi
incastrati tra specchi e infiniti riflessi
frecce scoccate da un preciso mistero
ci attraversiamo copia dopo copia
Immersi nell’eclissi dell’autore,
come stracci bagnati di dolore
cosa siamo dunque
se non speciali chiunque
l’errore fondamentale di un dio frattale
che guarda se stesso infinitamente riflesso.

(D)

se questo

se questo è vivere
se questo è adesso
un sorriso sfiorato
sono mille risposte
che non pretendo
mi basta un minuto
per stare seduto
tra gli aghi di pino
in un attimo muto
e cadere paziente
in un campo di ovatta
chiamato “gente”
del resto è poco
starai pensando
e questo è tutto
ciò che domando

(D)

Basta un attimo

dove ho messo la mia faccia
ricordo il rasoio e lo specchio
una canzone ubriaca
il rumore dei piatti sbattuti
e lo scatto netto di te che mi poti il collo
mi guardo dal pavimento e mi domando
“dov’è la mia faccia”
e tu che mi rispondi
adesso sai dov’è la mia.

(D)

Limbranauta – Frontiere tennologiche

Al salone di Urka! va in scena il futuro!
il Giappone continua lo sviluppolo della robotica domestica presentando il robot che fa tutto: imparando le tue abitudini autoimplementa le sue abilità, per esempio dopo solo una settimana già ti beve tutte le birre e ti porta le lattine vuote, dopo un mese lo trovi stravaccato sul divano che ti urla “Z,ZZztrtr portimi LacestaDEìtràANsitor alburrÒofzfzfzfz che.,fz.,fzz c’è lA qpqpXlapàrtiTàààAÀ kOlLÌòoneehh”.
È poi finalmente arrivato il televisore flessibile che lo arrotoli e te lo fumi, con alcuni bug ancora da risolvere: meglio fumarlo da spento e mai durante le repubbliche di salòtto con battibecchi tra politici perché potrebbero risultare tossici e/o provocare orchiti da fiaba.
Google propone invece il cappellone “pensaci tu”, che una volta indossato ti toglie ogni pensiero, in senso letterale: si interfaccia col vostro cervello (se non ne avete uno è uguale, lo scaricate dalla app di cervelli, meglio scegliere quello di tenore, di solito sono poco usati) e grazie al t9 verbale non dovete neanche neanche pensare a cosa dire, vi suggerisce il cappello. Se ogni tanto non si capisce cosa state dicendo non vi preoccupate, questo vi farà apparire molto intelligenti,
anche se cose tipo “la goccia nel mare senza sapere cosa ne sia del bene comune di San Giovanni in un cucchiaino di sale grosso” possono andare bene per una poesia surrealista, ma servono a poco se dovete ordinare la trippa di trippa.
Creato invece in Italia l’anello che ti fa sentire il nervoso di uno dall’altra parte del mondo: si indossa come un normale anello ma è robottifocato, riesce a mettervi in comunicazione via internet col vostro amico che ha appena perso l’aereo e vi viene voglia di ammazzare qualcuno a caso anche a voi. A dire il vero qualcosa di simile però esisteva già da millenni, si chiama la suocera.
Le nuove auto sicuramente rivelano un mondo prossimo alla fantascienza: dai taxi volanti, che se abiti al sesto piano ti scaricano direttamente in cucina ma di un altro, alle auto che le chiami col ifhone e ti vengono a prendere, sempre se non hanno troppo da fare e soprattutto se non puzzi di fumo. Alcuni modelli, particolarmente suscettibili, se hai bevuto manco ti fanno salire e poi chiamano tua mamma, altri se fai le puzzette ti sbattono fuori in corsa e col sedile eiettabile ti catapultano nella fascia degli Asterix.
La Tecla Model ti guarda male se non sei vestito firmato, la Moral invece ti chiude le dita nella portiera se bestemmi. Va da sé che se vi addormentate in autoguida e bofonchiate nel sonno, poi vi sveglierete in Kamciakta come niente fosse. Pubblico in esilio per la macchina che va a piedi: non ci aveva pensato nessuno….chissà perché?!

(D+G)