Spaclavelli incontra il mago del cavo, Vlado, che si inventa ad ogni secondo una palla sul perché non ti ha portato i soldi che ti doveva.
Vlado ti racconta di tutto: che la montagna sopra casa gli è crollata sul bidè, che suo nipote è andato nella legione straniera a fare il cavaturaccioli, che ha dovuto comprarsi un chilo di uranio impoverito per la sua malattia rarissima, e tutto questo pur di non renderti i soldi. Spaclavio, che ha capito da un pezzo tutto questo, quando lo incontra per strada gli tira direttamente una pedata sullo stomaco e lo schiaccia per terra finché l’altro non grida basta pietà. Non che Spaclavio sia cattivo, questo no, il fatto è che Spaclavio non sopporta la gente. Tutta questa gente, dice Spaclavio, è quella che ha la colpa del fatto che non riesco più a trovare il panino con lo stracchino che ho lasciato sopra la televisione nel 1987. Insomma, una volta incontrato Vlado, Spacla gli tira il solito pedatone ma questa volta lo prende tra naso e bocca, nella cosiddetta sala da ballo dei baffi. Tutto insanguinato Vlado ringrazia perché è una persona educata nella scuola di Londra degli snob, la stessa scuola dove si mangia per colazione quattro biscotti e un chiodo. Poi Spacla, per evitare del tutto i problemi, trascina Vlado in mezzo alla strada e aspetta che arrivi il bus della linea 42, quello che non si ferma mai, e spinge lì sotto Vlado che felice si fa trascinare dalle ruotone per qualche centinaio di metri.